Il monte Sasso Pelo si staglia sopra Domaso e Gravedona, racchiuso dalle valli dei torrenti Livo e Liro e dal piano di Livo. Sulle sue pendici sorgono piccoli paesi che hanno vissuto per secoli di agricoltura e pastorizia e che conservano ancora antiche testimonianze storiche e artistiche. Visioneremo la spaccatura a V della Linea Insubrica, originata dallo scontro tra le placche tettoniche europea e quella africana. Cammineremo su comode mulattiere nei boschi e con stupendi panorami sul lago di Como, rendendo particolarmente piacevole questa escursione.
Da Domaso, m/slm:220, lungo antichi percorsi fra viuzze, palazzi, cortili, vitigni e orti, raggiungiamo la mulattiera da subito in buona ascesa verso Pozzolo, borgo adagiato su pianoro circondato da terreni dedicati alla coltivazione della vite. Proseguiamo su sentiero nel mezzo di un bosco di castani, sotto le falesie del Sasso
Pelo, sino a raggiungere la chiesa dei Santi Eusebio e Vittore, edificio ricchissimo di affreschi posto sopra un poggio panoramico, con vista che spazia da Bellagio al Monte Legnone, Siamo in prossimità del borgo di Peglio. Riprendiamo il cammino sul tracciato della via dei monti lariani e dopo aver aggirato il dosso di dolomia del Sasso Pelo, visitiamo la prima grande Calchera, che alcuni soci del CAI di Dongo hanno ricercato e recuperato. Raggiungiamo Livo dove sostiamo per il pranzo. A circa 15 minuti, come annunciato dalla presenza di calcare e dolomia, raggiungiamo la spettacolare visione della spaccatura della Linea Insubrica; una forra quasi perfetta a forma di V che mette in contatto la faglia europea e quella africana. Uno spettacolo geologico naturale che lo sguardo non racchiude e che pone interrogativi. Il ritorno è previsto ad anello sulla mulattiera che raggiunge prima Gaggio e poi Domaso.