Il nome originario assegnato alla montagna è quello in lingua lombarda, Gölem, erroneamente italianizzato in Guglielmo, quindi, senza alcun riferimento al nome proprio di persona. Il toponimo è infatti il corrispondente lombardo dell'italiano "colma" (dal latino culmen, culmine). Il Gölem si trova a cavallo della dorsale che divide il solco della media Val Trompia dal bacino del Lago d'Iseo. La montagna culmina nel Dosso Pedalta (m 1957), massima elevazione della corona di montagne attorno al Sebino, ma la vetta del Gölem propriamente detto si trova poco più a sud, e prende il nome di Cima di Castel Bertino (1948 m), sulla quale all'inizio del XX secolo è stato eretto un imponente monumento al Redentore.
La partenza avviene da Pezzoro m.911 frazione di Tavernole S/M, seguiamo una mulattiera prima cementata poi sterrata che sale al Rifugio C.A.I. Valtrompia, passando per un bel bosco misto di abeti, faggi e qualche raro castagno. Dopo un’ora di cammino si giunge in una splendida faggeta secolare e in breve al vicino rifugio m.1259. Lasciatolo alle spalle saliamo una selletta erbosa con una pozza d’alpeggio con bella vista sul Monte Gugliemo e Colle San Zeno. Riprendiamo la strada sterrata che sale a mezza costa in una faggeta per poi dirigerci alla Malga Pontogna m.1384 situata in un ampia zona a pascolo e dove termina la gita breve. Chi prosegue si sposta verso destra attraverso un pianoro erboso dove ristagnano le acque di un grande pozza, passiamo un boschetto di faggi e maggiociondoli saliamo un ripido pendio detto “il Ratù” poi per sentiero più dolce raggiungiamo la Malga Stalletti m.1690. Dalla Malga, prima dolcemente poi per erto pendio, raggiungiamo un falsopiano e in breve alla vetta del Monte Guglielmo (Castel Bertino) m.1948 con il Monumento al Redentore e la statua di Paolo VI. Per il ritorno percorriamo la cresta per il Dosso Pedalta m.1957 fino ad incontrare il sentiero che ripido, da fare con molta attenzione - potrebbe essere considerato EE, scendiamo alla Malga Gale m.1557 e per comoda mulattiera ritorniamo a Malga Pontogna e, per lo stesso percorso seguito durante la salita, rientriamo a Pezzoro.