: Bellissima escursione, da fare in periodo di apertura dei Rifugi o in data vicina.
Siamo partiti dal passo Costalunga prendendo il segnavia 548, tutto in salita; per il Rifugio Roda di Vaèl. Raggiunta la quota m 1830, in località “Le Fieche per Vaèl” si lascia a sinistra il sentiero 552 e si prosegue a destra portandosi lungo una zona detritica, poi per un valloncello (costruzione), indi in località Paschè (m 2014). Si prosegue per sentiero nel vallone. Si guadagna quota con vista crescente raggiungendo la Sella del Ciampà c, con il vicino belvedere del Ciampà c, in circa 2 ore siamo giunti al rifugio Roda di Vael, per fortuna un poco prima di mezzogiorno perché, vista la bella giornata, il rifugio è divenuto quasi inaccessibile causa l'affluenza. Alle ore 13 ci siamo incamminati sul sentiero 549 Dal valico si segue il sentiero 549 verso sud-ovest, passando sulle ghiaie sotto la Cima del Masarè, in ladino Majarè e, comodamente in piano, si prosegue toccando il monumento a Theodor Christomannos, pioniere del turismo dolomitico: una grande aquila bronzea. Lasciato a sinistra il sentiero 539 si passa ai piedi della Roda del Diavolo e dell'impressionante “parete rossa” della Roda del Vaèl”, notissima agli scalatori.
Si oltrepassa uno spalto roccioso con scaletta e si giunge così al bivio con il segnavia 552 a quota 2260. Lo si
segue a sinistra, calando sotto la fascia rocciosa del Masarè, per assecondare poi alcuni valloncelli, pianeggiare a sud e raggiungere il rifugio Paolina (m 2128), stazione a monte della seggiovia collegata al Passo di Carezza. Per il sentiero 552 si scende in direzione del passo, ci si immette sul segnavia 548 e con questo si torna al punto di partenza, il Passo di Carezza dove ci attende il pullman.
che a mezza costa attraversa tutto il gruppo della Roda di Vael fino a giungere al bivio del sentiero 552 che abbiamo seguito fino al punto di partenza. .
Considerazioni: Il giro è veramente bello e merita l’escursione, anche se visto il periodo e la giornata, è molto frequentato; per fortuna abbiamo anticipato leggermente la sosta al rifugio e siamo partiti un po’ prima così abbiamo evitato il notevole afflusso di escursionisti, anche perché il sentiero 549 è un po' stretto e vi transita solo una persona